Il treppiede VEO3 264CPS secondo Jaghir Singh

Il treppiede VEO3 264CPS secondo Jaghir Singh

21, aprile, 2023 , Vanguard Team

Come fotografo naturalista, la scelta di un treppiede e di una testa di qualità hanno da sempre ricoperto una condizione irrinunciabile per permettermi di scattare al meglio in qualsiasi situazione, che sia mare in tempesta, montagna, astrofotografia, caccia fotografica, tutti ambiti nei quali la totale stabilità dell’accoppiata corpo macchina + lente è fondamentale. 

Personalmente scelgo un treppiede analizzando 5 parametri:

  1. QUALITA’ DEI MATERIALI
  2. ACCOPPIAMENTI E GIOCHI DELLE PARTI IN MOVIMENTO
  3. MANEGGEVOLEZZA E PORTABILITA’
  4. STABILITA’
  5. FLUIDITA’ E SICUREZZA DELLA TESTA
Treppiede Veo 3 con fotocamera

Passiamo adesso all’analisi diretta di questi parametri sul Vanguard VEO 3 264CPS:

    1. Eccellenti i materiali, le 4 sezioni telescopiche delle gambe sono costruite interamente in carbonio, materiale del quale non posso più fare a meno per quanto riguarda un treppiede, perché garantisce rigidità, resistenza, leggerezza e, perché no, anche una bella estetica. Gli snodi delle 3 gambe sono in alluminio di alta qualità, così come i fermi che permettono la scelta dell’apertura massima delle gambe. L’altro materiale presente è la gomma, utilizzata per ottimizzare al massimo il grip sui blocchi/sblocchi delle varie sezioni e su una delle 3 gambe, convertibile in monopied. Anche in questo caso la percezione di qualità nelle gomme è immediata.
    2. Per quanto riguarda gli accoppiamenti e i giochi delle parti in movimento, il VEO 3 264CPS mi ha davvero stupito, non c’è niente che, dopo il corretto serraggio, abbia il minimo gioco. La perfetta interazione delle parti in movimento e l’assenza di giochi garantiscono alla struttura del treppiede la totale rigidità, fondamentale per non avere ripercussioni di mosso e micromosso sulle fotografie scattate. 
    3. Il Vanguard VEO 3 264CPS ha una lunghezza da chiuso di 60cm ed un peso di 2,1kg. Ovviamente esistono treppiedi più compatti, ma non dimentichiamoci che stiamo parlando di un treppiede che raggiunge un’altezza massima di 158,5cm e di 160cm in modalità monopiede, nonché un carico massimo di 10kg. Considerate queste caratteristiche, siamo di fronte ad un treppiede assolutamente portabile in ogni situazione, anche le più gravose, come un trekking in montagna ad esempio. Trovo il peso di 2,1kg il giusto compromesso tra portabilità e stabilità: da non trascurare il fatto che più un treppiede è leggero e più è suscettibile agli spostamenti dovuti dal vento o dalle onde se si scatta in mare.

Treppiede VEO3 264CPS

  1. Sulla stabilità si aprirebbe un capitolo infinito, perché le possibili combinazioni tra attrezzatura e campo di utilizzo sono davvero numerose. Come ho scritto all’inizio, la mia vena naturalistica mi ha sempre spinto a fotografare nelle più disparate situazioni. La mia attrezzatura fotografica comprende corpi macchina Full-frame, Aps-c e lenti di ogni tipo, dal grandangolo al super teleobiettivo. Anticipo che il VEO 3 264CPS non ha mai fallito la sua missione in questi primi 4 mesi di utilizzo. L’ho portato con me sul mare, in montagna, nel bosco, su terreni viscidi, rocciosi, sotto la pioggia e, in nessuna di queste occasioni, ho riscontrato problemi di stabilità. Uno dei test più estremi, dove si mette alla frusta il treppiede, è l’utilizzo con tutte le sezioni delle gambe e la colonna centrale estese. Nello specifico, ho effettuato diversi scatti alla luna in serate ventose in questa modalità, con un corpo macchina full-frame e una lente 200-600mm, non proprio un peso piuma, e il risultato è che il VEO 3 264CPS ha sempre svolto un lavoro eccellente. Altro test interessante è stato “la caccia alla volpe”. Nella caccia fotografica i cambi di inquadratura sono rapidi e continui ed il tempo di assestamento della macchina sul treppiede gioca un ruolo chiave: con il VEO 3 264CPS questo tempo è davvero breve e mi ha permesso di portare a casa scatti davvero interessanti. Un altro test di impiego è stato l’astrofotografia. Durante queste sessioni vengono utilizzati tempi di esposizione molto lunghi, inutile dire l’importanza che ricopre il treppiede in questo caso, l’inquadratura deve restare assolutamente immobile dall’inizio alla fine dell’esposizione e anche in questo caso il VEO 3 264CPS si è rivelato un compagno perfetto nelle notturne. Ho apprezzato molto la possibilità di allargare le 3 gambe oltre l’angolo classico di ogni treppiede, in questo modo aumenta clamorosamente la stabilità nelle situazioni più impervie. Altra caratteristica che ho apprezzato sono i piedini intercambiabili: quelli in metallo offrono la presa migliore su fondi morbidi come la sabbia, un prato o il fango. Anche la possibilità di zavorrare il treppiede, agganciando un peso sotto la colonna centrale, è una caratteristica che aiuta in caso di vento forte.
  2. Il kit da me scelto comprendeva la testa a 3 vie VEO PH-38S. L’ho scelta per avere la possibilità di lavorare sia su foto che su video senza dover effettuare cambi di testa. La portata di 10kg copre totalmente qualsiasi mio utilizzo. Lo sgancio rapido Arca Swiss permette di agganciare e sganciare la macchina da treppiede, per passare a mano libera e viceversa, in pochi secondi. Una volta serrato macchina e lente, sono totalmente in sicurezza. La fluidità di movimento è assoluta in tutte le direzioni, anche la resistenza nei movimenti è il giusto compromesso per effettuare cambi di inquadratura senza incertezze, questo per quanto riguarda l’utilizzo in ambito video. Le 2 leve, che controllano e bloccano il tilt e il roll, sono telescopiche, in questo modo si riduce l’ingombro nel trasporto senza rinunciare alla precisione nel controllo dei movimenti. 

scatto di una volpe

In conclusione il Vanguard VEO 3 264CPS in accoppiata con la testa VEO PH-38S si sono rivelati una combinazione polivalente, che permette a fotografi e videomaker amatori e professionisti di racchiudere tutte le caratteristiche necessarie allo svolgimento dei lavori più disparati in un solo oggetto e consentendo di ridurre pesi senza rinunciare alla qualità e alla stabilità.

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